I GIARDINI BOTANICI DI BOGOR
Visita in giornata ai giardini botanici di Bogor

Se siete a Jakarta di passaggio e avete una giornata a disposizione prima di prendere l’aereo, perchè non visitare i vicini giardini botanici di Bogor? E’ una chance per entrare in contatto con la gente del posto e conoscere la flora indonesiana senza dovervi addentrare nella giungla!
Sono arrivata a Bogor da Jakarta in poco più di mezzora, con il treno Commuter KRL, il treno elettrico che parte dalla stazione di Tebet. Il treno si era fermato stridendo al bordo della banchina con i suoi vagoni rosa a stickers floreali, i ‘khusus wanita’, i vagoni speciali per sole donne e a parte quelli misti. Essendo in compagnia del mio amico, mi spettava il misto.
Pochi minuti prima ero riuscita a sventare un furto ai miei danni quando, sotto il mio sguardo allibito, una donna aveva ritratto, con fare gentile e un grazioso sorriso, la sua avida mano dalla mia borsa di tela.
Ho assicurato quindi portafogli e macchina fotografica con un deciso tiro di zip e ho preso posto nel mio vagone diretto verso quella che gli indonesiani chiamano Kota Hujan, la città della pioggia.
Bogor è una cittadina a 60 km a sud di Jakarta. Famosa per il suo giardino botanico di 80 ettari che ospita ben 15.000 specie di alberi e piante fra cui la famosa Rafflesia Arnoldii, il fiore più grande del mondo con i suoi 100 cm di diametro. Fondato nel 1817 per ordine del governo delle Indie orientali olandesi, l’orto botanico di Bogor è il più antico giardino botanico nel sud-est asiatico.

Dalla stazione di Bogor ai giardini botanici è possibile fare il percorso a piedi, noi abbiamo scelto di andarci con un angkot, un mini bus molto economico con una manciata di posti all’interno.
Siamo entrati nel giardino dall’ingresso principale situato in Jalan Otto Iskandar Dinata e all’ufficio informazioni già si respirava la tipica aria densa e umida proveniente dal respiro degli alberi.
Abbiamo ritirato dalle mani ambrate e indolenti dell’impiegato una mappa su cui erano segnate chiaramente le diverse aree e come erano state organizzate le raccolte di piante. Quindi abbiamo passato una giornata ad esplorare i giardini, passando dall’afa del giorno alla nebbiolina carica di pioggia del pomeriggio, in compagnia dei versi striduli delle volpi volanti che qui trovano dimora fra i rami.
COME ARRIVARE:
Arrivare a Bogor con il trenino metropolitano è davvero molto semplice, a questo link potete trovare la mappa delle fermate: KRL – Commuterline selezionando la voce del menù indonesiano: Perjalanan KRL. La traiettoria che porta a Bogor è quella in rosso che parte da Jakarta Kota, io sono salita alla stazione di Tebet ma voi scegliete la fermata più comoda, quella centrale è la Gambir.
In alternativa al treno potete arrivare con un driver privato. Una volta in stazione, si possono raggiungere i giardini botanici a piedi o con un angkot: un minibus.
INGRESSO:
Ingresso principale da Jalan Otto Iskandar Dinata, 3/11. La tariffa per gli stranieri è di Rp. 25.000.
VEDERE E FARE NEL GIARDINO BOTANICO
1. ANNUSARE IL FIORE PIU’ GRANDE DEL MONDO
Una delle piante più attraenti coltivate in questo orto botanico è una pianta parassitaria originaria di Sumatra, la Rafflesia Arnoldii, ne avevo sentito parlare dal mio amico indonesiano fin da prima della mia partenza dall’Italia ed ero molto curiosa di vederla.
Nella zona che ospita queste piante incredibili, è possibile vedere anche il mastodontico Amorphophallus Titanum, uno dei tre fiori nazionali dell’Indonesia. Bisogna però essere fortunati, perché le fioriture non avvengono con regolarità ogni anno e durano poco tempo. In un museo adiacente all’ingresso, sono comunque conservati degli esemplari essiccati. le ultime fioriture sono state nel 2010, nel 2014 e nel 2017.
Entrambi i fiori sono chiamati anche Bunga Bangkai, in indonesiano ‘fiore carcassa’ a causa del forte odore di carne in decomposizione che emanano per attirare alcuni insetti, specialmente durante le ore serali. Per darvi un’idea dell’aroma, le sostanze chimiche rilasciate da questi fiori includono elementi presenti nel formaggio limburger, nel pesce putrefatto e nei calzini sudati (cit.). Il tutto avvolto da un delizioso e dolce profumo floreale.
Che dire, per quanto abbiano un aspetto a dir poco inquietante, questi fiori esercitano indubbiamente un fascino, come le illustrazioni fantastiche e irreali di un libro di favole. Sono un classico esempio della forza straripante e arcaica presente nella natura indonesiana.

2. SEDERSI SULLE RADICI DI ALBERI CENTENARI
Passeggiando nel giardino è possibile imbattersi anche in altri colossi tropicali, come il centenario Canarium Decumanum, dal grande tronco ricoperto di muschi e licheni e le immense radici a forma di vela, adatte a sostenere alberi che arrivano fino a 60 metri di altezza.
Nella giungla del Borneo queste radici sono usate come riparo e accampamento provvisorio dalle tribù di cacciatori.

3. ENTRARE NELLA SERRA DELLE ORCHIDEE
All’interno di questa serrasono conservate circa 500 specie di orchidee, la maggior parte delle specie sono state raccolte dalle foreste indonesiane come l’Orchidea Luna, uno dei tre fiori nazionali e l’Orchidea Tigre, la specie più grande del mondo.
In un luogo a parte, c’è l’Orchidarium, una porzione di foresta ricreata per scopi scientifici, dove sono coltivate e studiate le orchidee nel loro habitat naturale.

4. VISITARE IL PALAZZO PRESIDENZIALE
Nei giardini si trova uno dei 6 palazzi presidenziali presenti in Indonesia, un edificio coloniale del 1745. Per visitarlo occorre fare richiesta in anticipo ed essere un gruppo di almeno 30 persone. L’edificio contiene al suo interno la collezione d’arte di Soekarno (il primo presidente dell’Indonesia).
Di fronte al palazzo c’è un bel lago con una fontana e diversi fiori di loto e nei suoi paraggi si possono individuare spesso alcuni gruppi di cervi a passeggio.

5. ASSAGGIARE IL RISO ALL’ANANAS
Assaggiare i piatti tradizionali è una parte importante del viaggio perchè vi permetterà di entrare maggiormente in contatto con la cultura locale. Per mangiare un boccone potete fermarvi allo storico Grand Garden Cafè & Resto di fronte alla spianata dei fiori di astrid, dove c’è il lago con le foglie di ninfea giganti. È qui che il presidente Obama ha trascorso la sua giornata con il presidente indonesiano Jokowi durante il suo ultimo viaggio in Indonesia.
C’è una bella atmosfera rilassante e se vi piace il connubio dolce-salato potete ordinare il Nasi Goreng Nanas, il riso fritto con l’ananas che qui è servito in scenografici ananas tagliati a metà. In alternativa potete provare il Nasi Timbel ovvero un piatto di riso cotto al vapore avvolto in una foglia di banana, tipico della cucina tradizionale sundanese di Java Ovest, servito con un accompagnamento di carne o pesce, tofu fritto, tempeh, uova di anatra, verdura e salsa piccante sambal.

6. OSSERVARE LE NINFEE GIGANTI
Uscendo dal Gran Garden Cafè, date un’occhiata alle enormi foglie di ninfea galleggianti nello stagno. Si tratta di ninfee amazzoniche (Victoria amazonica) che possono raggiungere i 3 m di diametro!
La pianta ha anche bellissimi fiori di colore bianco che dopo la prima fioritura si trasformano in rosa. Gli steli sono forti e robusti e si estendono per 7-8 metri sott’acqua radicandosi nel fondale fangoso.
Pare che alcune di queste foglie possano sopportare il peso di un bambino, questa storia la conoscevo sin da quando ero piccola e mi ha sempre affascinato..

7. ATTRAVERSARE IL PONTE SOSPESO
Il fiume Ciliwung attraversa il giardino botanico dividendosi in due canali, per oltrepassare il fiume ci sono due ponti. Uno dei due è un bellissimo ponte rosso sospeso, detto Jembatan Gantung, che vi porterà dall’area del palazzo presidenziale al museo dei semi.
A me piacciono particolarmente i ponti costruiti con strutture di metallo e bulloni a vista in stile liberty, come quelli che si possono trovare in città europee come Parigi, Budapest e Amsterdam.
In Indonesia ce ne sono diversi sparsi su tutto il territorio: un retaggio del periodo coloniale.

8. RIGENERARSI NELLA FORESTA DI BAMBU’
La collezione di bambù si trova nella parte occidentale dei giardini, qui è possibile trovare gruppi di bambù dalla crescita velocissima, tipici del sud-est asiatico con steli che possono raggiungere l’altezza di 30-40 metri e lo spessore di una testa umana. Un posto dove rigenerarsi all’ombra. Sulla strada per la foresta, non dimenticate di dare un’occhiata alle grandi radici aeree che pendono fra i rami degli alberi o si attorcigliano a terra!

9. INFORMARSI SULLE PIANTE MEDICINALI
A nord est dell’ortobotanico, c’è un’area dedicata alle piante curative e medicinali. Non è un posto dall’aspetto vistoso ma può essere appassionante conoscere le diverse piante medicinali e i loro usi. In Indonesia esiste ancora la medicina tradizionale erboristica detta ‘jamu’ che si basa su materie prime naturali, come miele, radici, cortecce, fiori, semi, foglie e frutti. Se vi incuriosisce il mondo delle piante medicinali, potete trovare alcuni pannelli informativi, che spiegano l’ampia varietà di disturbi che ognuna di loro può curare o mitigare.
L’orto botanico ospita al suo interno anche altre aree piacevoli da visitare come il giardino messicano con cactus e piante di yucca, le aree dedicate alle palme, alle felci e alle piante acquatiche e infine un Museo Zoologico che può essere interessante specialmente se siete in viaggio con dei bambini.
Se la passeggiata nel giardino botanico vi ha messo appetito, non perdete l’occasione di assaggiare le specialità della cucina locale di Bogor prima di ripartire! Proprio vicino all’uscita principale c’è Jalan Surya Kencana, la via dello street food!
Finita la visita al giardino, quando il sole stava ormai tramontando, ci siamo riavviati verso la stazione per prendere il treno per Jakarta, scegliendo un percorso a piedi fra le stradine. Le nuvole grigie, come di consuetudine a Bogor, erano già cariche di una pioggia fine che di lì a poco avrebbe bagnato il nostro cammino. L’aria azzurrognola della sera si rischiarava pian piano nella luce dei carrettini del cibo di strada e noi, sotto un tiepido acquazzone serale, salutavamo definitivamente l’umida e verdeggiante città della pioggia.
Benvenuti!
Mi chiamo Simona e viaggio in Indonesia dal 2010. Ho vissuto nelle isole di Bali e Java. Sono una designer, appassionata di fotografia e buon cibo. Una delle cose che amo di più durante i miei viaggi è esplorare luoghi fuori dal sentiero battuto e immergermi nella cultura locale.
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