ITINERARIO A NUSA PENIDA
Kelingking Beach, Angel’s Billabong e tutti i punti più belli dell’isola
ITINERARIO A NUSA PENIDA
Avere le idee chiare su un itinerario a Nusa Penida è una cosa fondamentale. L’isola è grande e sempre più trafficata e spesso i giorni a disposizione sono pochi, quindi il tempo va sfruttato al meglio. Prima di addentrarci nella lettura dell’itinerario, se non l’avete già fatto, vi consiglio di dare un’occhiata alle informazioni generali su Nusa Penida (come arrivare in fastboat, come muoversi sull’isola, dove alloggiare) nella guida: NUSA PENIDA.
In questo itinerario a Nusa Penida voglio darvi un’idea chiara su come suddividere i giorni e gestire il tempo a disposizione nel modo migliore. Per fare questo ho suddiviso l’itinerario in tre giorni e in tre aree, raggruppando i punti di interesse vicini fra loro: un itinerario a ovest, vicino ai punti attracco delle barche; un itinerario a est, nella parte più remota dell’isola, a circa due ore di auto dal porto e per finire un itinerario nel centro dell’isola, la zona più selvaggia e verde.
Un semplice day-trip (ovvero andata/ritorno in giornata) non è proprio consigliabile: sia per la grandezza dell’isola che per la difficoltà di movimento. Tuttavia se volete assolutamente un piccolo assaggio e ci tenete a mettere un piede su Nusa Penida, vi consiglio di concentrarvi solo sulla parte ad ovest, ovvero quella vicino ai porti. Se invece avete a disposizione due giorni vi consiglio di dedicarne uno anche alla spettacolare costa ad est. In tre o più giorni potete invece addentrarvi nella foresta e fra le colline verdeggianti del centro. Volendo è possibile sostituire uno degli itinerari con un’escursione a Crystal Bay e al Manta Point per fare snorkeling fra i giardini di corallo con le mante.
Se vi muovete in modo indipendente, vi consiglio di attivare sul vostro telefono una SIM locale e procedere con Google Maps. Per sapere come fare ad attivare una SIM locale e i costi, consultate questa pagina: TELEFONO E INTERNET.
Itinerario del primo giorno
La prima parte da esplorare di Nusa Penida è sicuramente la zona ovest, con prima tappa a Crystal Bay, la vasta baia di sabbia fine circondata dalle folte palme, a mezzora di auto dal porto di Toya Pakeh. Qui è possibile prendere il sole, fare snorkeling, mangiare in un warung e passeggiare magari aspettando il tramonto del sole, se restate sull’isola più giorni. Da Crystal Bay si può proseguire nella parte sud-ovest dell’isola per trovare la bellissima piscina di roccia naturale che si apre nell’oceano: Angel’s Billabong e accanto il famoso arco di roccia di Broken Beach. Questi due punti sono tanto belli quanto pericolosi, non avvicinatevi alla piscina di acqua e all’arco soprattutto in caso di mare mosso. Esiste il reale pericolo di essere risucchiati e spazzati via dalle onde, potenti e altissime.
Proseguendo sulla costa meridionale, troverete un’altra bellissima tappa dell’itinerario: Kelingking Beach, il punto più famoso e più fotografato di Nusa Penida, la particolare formazione rocciosa a forma di dinosauro T-Rex. Di fianco a Kelingking Beach è possibile affacciarsi al Paluang Cliff, un alto promontorio roccioso. Tutta questa zona di costa ha spettacolari e alte falesie calcaree bianche che vi lasceranno senza fiato. Alcune delle formazioni carsiche e i numerosi pinnacoli di roccia al largo sono davvero scenografici.
Itinerario del secondo giorno
Il secondo giorno a Nusa Penida non potete perdervi il versante est, quello più remoto e lontano dalla costa di approdo, con altrettanti punti magici e incredibili che vi resteranno scolpiti nella mente e nel cuore! A circa due ore di auto dal porto, ci sono le straordinarie Diamond Beach e Atuh Beach, con i faraglioni appuntiti a forma di diamante che si ergono dalle acque azzurre dell’oceano. Recentemente su queste spiagge sono state installate delle altalene, per chi vuole provare l’ebbrezza di spingersi sulla vastità del mare. Proprio vicino a questi incanti naturali, c’è il punto panoramico di Thousand Islands, visibile anche dalla famosa Rumah Pohon, la Casa sull’Albero. Una vista stupefacente su una serie di isolotti e pinnacoli verdeggianti immersi nelle acque blu scuro.
Sulla via del ritorno, avendo ancora tempo è possibile inserire nell’itinerario, il tempio nella grotta: il Pura Goah Giri Putri, un luogo di culto estremamente importante per gli induisti balinesi, che si recano qui in pellegrinaggio una volta all’anno. Un altro tempio, a 10 minuti di auto dal porto di Buyuk e visitabile facilmente prima di imbarcarsi, è il tempio dello spirito oscuro: il Pura Dalem Ped.
Itinerario del terzo giorno
Se avete la possibilità di restare a Nusa Penida oltre due giorni, potete dedicarvi allo snorkeling con le mante oppure all’esplorazione di punti meno battuti dal turismo come la foresta di Tembeling, un’area verde e frondosa che ospita molti uccelli e in cui è possibile fare birdwatching o trekking. Lungo i sentieri di roccia e terra sdrucciolevole di questa foresta, passerete piccoli ruscelli di acqua sorgiva, un tempio, due piscine naturali e una grotta sulla baia. Vicino a questo punto esiste anche una cascata chiamata Peguyangan e uno spettacolare punto panoramico, ideale per concludere la giornata osservando un tramonto dalle mille sfumature: il Banah Cliff.
Se siete muniti di un drone e siete patiti delle foto aeree, vi segnalo anche un posto che potrebbe riservarvi degli scatti sorprendenti: la Teletubbies Hills, un’area collinare verdeggiante dalle irreali forme arrotondate, tali da ricordare le colline dei Teletubbies.
Attenti ai pericoli!
Nonostante la popolarità in continua crescita, Nusa Penida è una destinazione non è ancora attrezzata per il turismo. Prestate attenzione al manto stradale, spesso dissestato, pieno di ghiaia e buche, terriccio sdrucciolevole e pendenze pericolose. Utilizzate lo scooter solo se siete avvezzi a questo mezzo su terreni impervi, mettete in conto di doverlo portare a mano per alcuni tratti.
Un occhio anche alle scalinate di bambù e legno utilizzare per scendere dai costoni rocciosi, potrebbero essere pericolanti, avere scalini rotti e corrimano cedevoli. Alcune potrebbero finire su rocce taglienti o scendere in pendenza totalmente verticale.
Vi ricordo ancora una volta di fare grande attenzione a questi due punti: la piscina naturale di Angel’s Billabong e l’arco di Broken Beach: anche se c’è gente che lo fa, non avvicinatevi assolutamente, c’è il pericolo che delle ondate forti e improvvise vi risucchino e vi spazzino via. Molti incidenti anche mortali sono già accaduti e continuano ad accadere ogni anno.
COSA METTERE NELLO ZAINO
Per l’escursione a Nusa Penida, vi consiglio di lasciare il grosso dei bagagli in un deposito di Bali e procedere con uno zaino con copertura impermeabile. In particolare, non dimenticate di portare con voi:
- Delle scarpe chiuse, tipo sneakers o scarpe da trekking, la roccia è spesso tagliente e le strade sterrate sono irregolari.
- Delle barrette di cereali o snack salati perché non ci sono molti posti dove fare il pieno di energia sull’isola!
- Una borraccia per l’acqua e una soluzione reidratante veloce in bustina, il caldo è spesso pesante!
- Contanti a sufficienza.
- Un costume da bagno e un telo in microfibra.
- Scarpette da scoglio o da spiaggia in plastica.
- Un cappello e degli occhiali da sole.
- Una protezione solare amica del reef (per non danneggiare i coralli) con il relativo doposole.
- Repellenti antizanzare come Jungle Formula.
- Una torcia impermeabile.
- Il kit di pronto soccorso.
Come abbigliamento vi consiglio degli abiti freschi in cotone chiaro, shorts o pantaloni leggeri larghi.
Tra i migliori prodotti che ho trovato su Amazon, con un ottimo rapporto qualità prezzo:
DA NUSA PENIDA ALLE ISOLE GILI
Le isole che vengono spesso aggiunte prima o dopo la visita di Nusa Penida sono le ISOLE GILI. Da qualche tempo i collegamenti fra questi due posti sono aumentati di numero e sono nate delle compagnie di fastboat che gestiscono questa tratta.
PRENOTA LA FASTBOAT QUI:
Se vi interessa aggiungere le Gili come destinazione, proseguite qui la lettura: ISOLE GILI
Altri articoli utili:
Mi chiamo Simona e viaggio in Indonesia dal 2010. Ho vissuto nelle isole di Bali e Java. Sono una designer, appassionata di fotografia e buon cibo, sposata con un ragazzo di Jakarta. Da alcuni anni viaggiamo insieme alle nostre bambine: Lara e Stella!
Altri Articoli
Condividi questo articolo
VUOI CHIEDERMI ALTRE INFORMAZIONI, HAI DELLE CURIOSITA’ O VUOI SUGGERIRE QUALCHE AGGIORNAMENTO INTERESSANTE? SCRIVIMI PURE QUI NEI COMMENTI:
1 Comment
Lascia un commento
Ti aspetto su Instagram per altre foto dei miei viaggi in Indonesia!
Giulio Baiocco
14/07/2024 @ 19:00
ciao!
saremo a nusa penida ad agosto, conosci un driver che ci puo portare in giro per l’isola un paio di giorni? se si, puoi condividere il contatto? in caso contrario, quanto orientativamente puo costare? grazie mille!