TIRTA EMPUL
Tirta Empul: le sorgenti sacre di Bali
TIRTA EMPUL
“Lavo via tutto ciò che non mi serve.”
Il rituale della purificazione è una famosa tradizione indù a Bali. la funzione di questo rituale è pulire il corpo, l’anima e la mente per ottenere una nuova vita e una nuova energia. Questo è il significato delle sorgenti del Pura Tirta Empul, il luogo sacro per eccellenza dell’isola di Bali.
In questo articolo troverete delle informazioni uniche sulla cultura balinese e non una semplice guida. Scoprirete come nulla in questo luogo sacro sia lasciato al caso e come anche i piccoli dettagli abbiano un loro profondo significato. Ogni oggetto, ogni gesto, ogni parola qui rappresenta un simbolo che affonda le sue radici nell’alba dei tempi, attingendo a una cultura e una religione dal fascino unico ovvero l’induismo balinese. Un’originalissima combinazione di animismo, culto degli antenati e devozione per gli insegnamenti del Buddismo.
La leggenda delle sorgenti sacre
Il Pura Tirta Empul, ovvero il ‘Tempio dell’Acqua Sacra‘, è considerato uno dei sei templi più sacri di tutta l’isola di Bali. Fondato nel 962 d.C. intorno a una grande sorgente d’acqua, è il punto di riferimento della comunità induista dell’isola. La leggenda narra che le sue fonti sacre possiedano proprietà curative e che siano state create dal Dio Indra che, per aiutare i soldati balinesi in pericolo di vita, trafisse il terreno con il suo bastone in 30 punti, creando altrettante sorgenti con un potere terapeutico.
Vivere l’atmosfera del luogo
Per assaporare l’atmosfera più autentica del Pura Tirta Empul vi consiglio di arrivare all’apertura, con le prime luci del mattino. Quindi di dedicare del tempo alla sua visita ma anche di prendere del tempo solo per voi: per osservare il rituale dei fedeli, per ascoltare il suono dell’acqua che sgorga nelle vasche e si intreccia agli impercettibili mantra sussurrati con devozione, per farvi sedurre dai gesti ipnotici della preghiera e poi avvolgere dal profumo dolciastro dell’incenso che brucia nelle offerte e disegna eleganti rivoli azzurri nell’aria.
Purtroppo, ogni anno che passa è sempre più difficile vivere queste sensazioni in pace e serenità. Il Pura Tirta Empul, infatti, a causa della sua estrema popolarità, è spesso invaso da visitatori. Se non riuscite a trovare l’ora giusta per visitarlo con calma, cercate di andare oltre al caos, concentrandovi sulla bellezza dei dettagli che questo luogo vi può offrire.
Il sarong
In tutta Bali, per accedere all’area sacra dei templi, è necessario indossare un kamben o sarong, ovvero un pareo. Il sarong può essere acquistato presso innumerevoli negozi o bancarelle in tutta l’isola oppure noleggiato con un’offerta all’entrata dei templi.
Indossare un sarong è un segno di rispetto per la cultura e la religione induista balinese. Per gli uomini, è consuetudine avvolgere il sarong da sinistra a destra, come rappresentazione del bene (dharma). Per quanto riguarda le donne, il sarong va indossato drappeggiandolo da destra a sinistra, un gesto che è il simbolo dell’energia femminile e dell’equilibrio.
Questi sarong colorati che riceverete al counter non devono essere bagnati o utilizzati per immergersi in acqua. Se volote partecipare al rito della purificazione nelle vasche, dovete indossare un altro tipo di sarong con una cintura rossa e cambiarvi presso gli appositi spogliatoi nel cortile successivo a destra. Solo con questo abbigliamento è consentito immegersi nell’acqua delle vasche.
L’area dei templi
Il complesso di templi del Pura Tirta Empul è piuttosto vasto e richiede da mezzora a un’ora per essere esplorato. Il tempio è diviso in tre sezioni: il Jaba Pura ovvero il cortile anteriore, il Jaba Tengah l’area centrale con le due piscine e le 30 sorgenti di acqua sacra e infine il Jeroan cioè il cortile interno. L’ingresso si effettua attraverso una grande porta di pietra balinese.
L’albero sacro del Banyan
“Da un minuscolo seme in un frutto cresce il gigantesco albero di banyan“, in questa frase simbolica è racchiusa la filosofia della religione induista che vede il potenziale di perfezione pronto a germogliare in ogni essere umano. Per l’induismo balinese infatti gli esseri umani sono come gli alberi: mediatori tra terra e cielo, con le forti radici che attingono all’energia del suolo e i rami che si ergono verso il cielo e l’illuminazione.
Ed è proprio un gigantesco albero di Banyan che vi accoglierà all’entrata dell’area principale del tempio, quella che racchiude le sorgenti sacre di Tirta Empul!
Osservendo l’albero di Banyan, vi salterà subito all’occhio la striscia di tessuto a scacchi bianchi o neri che lo avvolge. Sull’isola di Bali vedrete spesso questo drappo bicolore, non solo intorno agli alberi ma anche intorno agli altari, alle rocce e alle statue di pietra.
Perché questi oggetti sono avvolti un sarong? Anche in questo dettaglio si nasconde il simbolo di uno dei fondamenti della religione induista balinese.
Il culto del bianco e nero
Il tessuto a scacchi bianco e nero è chiamato saput poleng. La sua presenza su una statua, un altare, un albero è un segnale che indica che in quel determinato oggetto risiede uno spirito e il drappo bicolore ne custodisce l’energia all’interno, mantenendone intatta la santità. I colori bianco e nero, infatti, simboleggiano il concetto di equilibrio e armonia fra il bene e il male. I balinesi credono che due cose opposte dipendono l’una dall’altra per esistere: non si può avere giorno senza notte, nero senza bianco, basso senza alto, gioia senza dolore. Questo è il principio fondamentale di una filosofia che è radicata nella vita quotidiana di Bali e che promuove la tolleranza e l’apprezzamento degli opposti e delle differenze.
L’uso del colore come simbolo è una tradizione induista che investe ogni oggetto. Anche i semplici fiori all’interno dei cestini delle offerte, comunicano attraverso i loro bellissimi colori, un legame con una divinità specifica.
I cestini per le offerte
Quando vederete levarsi nell’aria dei leggeri rivoli e pennacchi di fumo profumato, vuol dire che siete in presenza dei cestini per le offerte: i canang sari. I cestini per le offerte sono creati a mano con foglie di palma ogni giorno da centinaia di anni, grazie alle mani esperte delle donne. Al loro interno vengono disposti monete, cibo, sigarette e molti generi di fiori freschi dai colori diversi: ogni colore rappresenta una divinità. Una volta che il cestino è completo, viene corredato da un bastoncino di incenso fumante. I canang sari sono così pronti per accompagnare la recitazione delle preghiere, rivolte sia agli spiriti buoni che a quelli malvagi. Troverete dozzine di questi cestini colorati accatastati nell’area preposta al rito della purificazione.
Il rito della purificazione
Da oltre mille anni, i fedeli indù balinesi continuano a purificarsi alle sorgenti sacre del Pura Tirta Empul. Il rito della purificazione in queste acque è aperto a tutti, ma ovviamente ci si aspetta rispetto, comprensione verso l’atto che si sta compiendo e garbo. Seguendo in particolare le regole incise in indonesiano e sanscrito su una grossa pietra:
- Disporre un’offerta per mantenere intatto lo spirito sacro del rituale
- Utilizzare un sarong speciale per ricevere l’acqua benedetta
- Informarsi in anticipo sul significato del rituale
- Non portare alcuna macchina fotografica o dispositivo all’interno delle vasche
- Non entrare nell’acqua durante il periodo mensile per le donne
- Utilizzare l’apposito sarong a disposizione nell’area degli spogliatoi
Per gli indù balinesi l‘acqua svolge un ruolo di estrema importanza ed è ritenuta una delle forze chiave della vita. L’acqua rappresenta il flusso di energia collegata all’emozione e all’intuizione. Gli indù balinesi partecipano regolarmente alle benedizioni dell’acqua (Melukat), un rituale finalizzato all’ autopurificazione sia del corpo che dell’anima, per far scomparire le impurità, liberare il karma accumulato dalle vite passate e ritrovare l’armonia nell’individuo e nell’universo.
Se desiderate immergervi in queste acque, seguite la gente del posto, chiudendo gli occhi e chinando il capo con le mani giunte in alto sotto il getto d’acqua che fuoriesce da ciascuno dei beccucci nell’antica piscina del tempio. I fedeli balinesi si mettono in fila iniziando dalla piscina sul lato sinistro, dopo essersi purificati sotto il primo beccuccio, si uniscono alla coda per i beccucci successivi. Questo processo continua fino a quando non non ci si è purificati sotto ogni getto d’acqua. Tuttavia, ci sono due beccucci destinati esclusivamente alla purificazione dei morti e dei quali è vietato l’uso da parte dei vivi per il rituale.
Nelle acque delle piscine di Tirta Empul troverete diversi petali di fiori galleggianti, anche questo dettaglio ha un significato profondo. I fiori infatti sono sacri e la quantità e il tipo di petali sparsi nell’acqua rimanda a dei simboli religiosi e viene definita da un sommo sacerdote.
Il Jeroan
Dietro le vasche per la purificazione, c’è la sezione finale del Tempio di Tirta Empul, chiamata Jeroan. Per lo più trascurata dai turisti, l’area del jeroan – o cortile interno – è un luogo piacevole da visitare per rilassarsi dopo il trambusto delle piscine di purificazione. E’ qui è dove le persone vengono a pregare. Per accedere all’area di preghiera è obbligatorio per le donne legarsi i capelli. Troverete degli elastici a disposizione delle ospiti per assolvere a questo compito. La parte anteriore del cortile è invece dominata dalla grande sorgente d’acqua che alimenta le piscine di purificazione, dietro le sorgenti ci sono dei grandi santuari indù.
Come arrivare
Tirta Empul si trova vicino al villaggio di Tampaksiring a 30 minuti di auto o scooter a nord di Ubud. L’ingresso a Tirta Empul è lontano dalla strada principale. C’è un ampio parcheggio nella parte anteriore del tempio, che è sempre pieno di autobus e auto.
INGRESSO E ORARI: Come molti dei templi intorno a Ubud, Tirta Empul è aperto sette giorni alla settimana. Gli orari di apertura del tempio sono tra le 9.00 e le 17.00. Il costo d’ingresso è di Rp. 15.000 per un adulto e di Rp. 7.500 per un bambino.
Soggiornare nell’area di Tirta Empul
Quella del tempio di Tirta Empul è un’area fantastica in cui soggiornare. Se pensate di affittare uno scooter o avete un driver di fiducia, potete immergervi nella natura fra giungle e risaie, scegliendo alcuni resort e hotel in questa zona, a metà strada fra Ubud e Tampaksiring.
La mia selezione di hotel nel verde, fra Tirta Empul ed Ubud:
Pensieri finali
Le sorgenti sacre di Tirta Empul sono sicuramente una tappa che non può mancare nella vostra visita a Bali, essendo una pietra miliare della spiritualità dell’isola. Tuttavia, a causa della grande affluenza, l’atmosfera sacra e contemplativa potrebbere perdersi facilmente nel business turistico. Preparatevi a questa evenienza e cercate di recarvi sul posto all’apertura, provando a guardare l’essenza di questo luogo sacro senza farvi travolgere dalla sua popolarità!
La visita al tempio di Tirta Empul può essere facilmente combinata con un’ altra tappa al sito archeologico del Gunung Kawi e alle risaie di Tegalalang.
Altri riferimenti utili:
Benvenuti!
Mi chiamo Simona e viaggio in Indonesia dal 2010. Ho vissuto nelle isole di Bali e Java, dove mi sono sposata con un ragazzo di Jakarta. Sono una designer, appassionata di fotografia e buon cibo. Una delle cose che amo di più durante i miei viaggi è esplorare luoghi fuori dal sentiero battuto e immergermi nella cultura locale.
Viaggio in Indonesia è partner verificato di Agoda:
Roberto
25/07/2022 @ 14:48
Buongiorno, non ho ancora letto tutto quanto descritto qui ( lo faccio tra poco!), ma volevo suggerire ai viaggiatori che attraversano Bali : non c’è bisogno di andare fino a Tegallalang o Jatiluwi per vedere una bella risaia a terrazza……basta venire dietro casa nostra nei dintorni di Kerambitan e Meliling (10 km nord ovest di Tabanan)…….
Saluti e baci da Roberto e Natalia.
Simona Warnerin
04/08/2022 @ 14:45
Grazie per la dritta! I miei lettori apprezzeranno sicuramente lo spunto! Un abbraccio, Simona
Simone
09/08/2023 @ 13:13
Ciao! Una domanda: per i neonati ci posson essere problemi di salute con le sorgenti d’acqua in generale, e in particolare con il rito a Tirta Empul?
Simona Warnerin
09/09/2023 @ 11:06
Ciao, Simone, ormai sarete ritornati dall’Indonesia, ma voglio rispondere lo stesso per chi dovesse leggere questa pagina. Sconsiglio assolutamente di far partecipare i neonati al rituale di purificazione. L’acqua non è sicura a livello igienico, un neonato potrebbe inavvertitamente ingerirla. Stessa cosa per gli adulti: evitate assolutamente di bere l’acqua durante i rituali. Un caro saluto, Simona