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GOA GAJAH A BALI

Goa Gajah, la mostruosa grotta dell’elefante a Bali

L'ingresso di Goa Gajah, la grotta con un mostruoso volto umano a Bali, Indonesia.
Goa Gajah, l’ingresso dell’inquietante grotta dell’elefante

GOA GAJAH E IL TEMPIO SOMMERSO

Vi porto con me in un’avventura meravigliosa, su quest’isola unica che non cessa mai di stupirmi. 

Sono infatti arrivata in questo sito archeologico per visitare la famosa grotta di Goa Gajah, anche detta la Grotta dell’Elefante e mi sono ritrovata sulle tracce di un tempio sommerso in un canyon segreto nel profondo della giungla! Ma andiamo con ordine… 

Il mistero della grotta con il volto di demone

Poco lontano da Ubud, nel villaggio di Bedulu, a Bali, esiste una misteriosa grotta le cui orgini sono tuttora avvolte dal mistero. Nel 1923 gli archeologi olandesi riscoprirono questo complesso dopo aver ascoltato la gente del posto che descriveva una grotta con una mostruosa testa di demone. Ed io che sono appassionata di archeologia da quando avevo 9 anni e non potevo lasciarmela sfuggire! 

Goa Gajah è in realtà un intero complesso con piscine, alberi sacri di Banyan, nicchie per la meditazione, giardini tropicali e statue.

Si pensa che Goa Gajah risalga all’XI secolo, anche se nelle vicinanze del sito sono state trovate testimonianze precedenti a questo periodo. La teoria principale suggerisce che Goa Gajah fosse usata come eremo o santuario dai sacerdoti indù che scavarono la grotta interamente a mano. Sebbene accreditato come sito sacro indù, una serie di reliquie e la vicinanza di un tempio buddista suggeriscono che il sito avesse un significato speciale anche per i primi buddisti di Bali.

E questo è tutto ciò che la stragrande maggioranza delle centinaia di migliaia di visitatori di Goa Gajah vede perché – a meno che non si allontani dal complesso principale – non noterà mai il piccolo cartello “Tempio della giungla” che punta verso la valle del fiume..

Le piscine sacre

All’ingresso del complesso, visitabile solo dopo aver indossato il sarong (un pareo) in segno di rispetto per il luogo sacro, sarete accolti da una serie di vasche con fontane, ricolme di acqua.

Queste vasche erano piscine sacre da balneazione per sole donne. Le statue fontana che riempiono queste piscine, risalgono ad oltre 1000 anni fa e rappresentano le ‘bidadari‘, ovvero gli spiriti femminili dell’acqua e delle nuvole.

Il legame fra i balinesi e l’acqua è un aspetto fondamentale della vita, infatti questo elemento garantisce loro armonia ed equilibrio fra gli uomini e l’universo.

Goa Gajah Bali, la statua della dea dell'acqua.
Io con una ‘bidadari’
Goa Gajah, Bali, io nelle piscine sacre.
Nelle piscine sacre
Goa Gajah, le scale di ingresso alle piscine sacre.
Le scale di ingresso alle piscine

All’interno della grotta

Una volta raggiunta la grotta dalla testa di demone, è possibile entrare nelle sue fauci oscure. Ma attenzione: la grotta è molto piccola e negli orari di punta è anche molto affollata da visitatori curiosi! 

Dopo uno stretto passaggio di pietra, in stile catacomba, vi ritroverete ad un bivio. A sinistra vedrete una piccola nicchia con una statua di Ganesh, la divinità indù con la testa di elefante. A destra invece troverete una piccola area di culto con delle sculture dei cosidetti lingam e yoni, in sanscrito gli organi sessuali maschili e femminili, a simboleggiare l’infinita ciclicità della creazione, in onore di Shiva

Goa Gajah Bali, l'entrata della grotta.
La grotta dell’elefante
Goa Gajah, Bali, il tunnel buio dentro la grotta.
All’interno delle fauci
Goa Gajah Bali, la testa del demone.
La testa del demone

Il cartello nella giungla

Ed eccoci finalmente a quel piccolo cartello di legno scritto a mano, mimetizzato nella giungla, di cui vi parlavo all’inizio di questo articolo!

La maggior parte delle persone visita questo sito in modo frettoloso, arriva alla grotta, fa un giro nel piazzale antistante e va via, verso altre destinazioni. La Grotta dell’Elefante richiede infatti solo pochi minuti per essere esplorata, tuttavia in questo luogo esiste un segreto che adesso vi svelerò.

Le risaie, giardini e gradini in pietra che troverete dietro alle vasche di balneazione conducono ad altri splendidi scenari. Ed è questa la vera bellezza di Goa Gajah. 

Il percorso sterrato

Fortunatamente quel giorno, dopo la visita della grotta io e mio marito Rizky, invece di andar via, abbiamo deciso di restare e di scendere la scalinata di pietra per dare un’occhiata ai bellissimi giardini tropicali che ricoprono il versante della collina di Goa Gajah con splendide piante color rubino, manti di muschio vellutato e radici aeree.

Mentre passeggiavamo in questa natura rigogliosa, disseminata di reliquie di antiche costruzioni, abbiamo notato quasi per caso un rudimentale cartello di legno dipinto a mano, affisso alla buona al tronco di un albero. Il cartello riportava la scritta: ‘Vai al tempio“. Questa frase perentoria e inaspettata non poteva che esercitare su di noi un’attrazione irresistibile! Come sospinti dal destino, abbiamo quindi deciso di proseguire nella direzione indicata e solo dopo pochi passi, abbiamo scoperto un tunnel di radici aeree e un percorso sterrato in discesa nel fitto della giungla.

Essendo un’esplorazione improvvisata, siamo entrambi scesi così come eravamo vestiti, con semplici infradito ai piedi e il sarong che un pò intralciava i movimenti. Ma dei sandali da trekking sarebbero sicuramente stati più appropriati, a causa del terreno friabile e sdrucciolevole. 

Goa Gajah Bali, la discesa nei giardini tropicali..
La discesa nei giardini
Goa Gajah, la segnaletica di legno dipinta a mano.
Il cartello nella giungla
Goa Gajah, Bali, il percorso di trekking nella giungla.
Inizia il percorso di trekking

La scoperta del canyon segreto

Man mano che procedevamo sulla strada sterrata attraverso il fitto fogliame che ricopriva il fianco della collina si intravedevano già gli scorci di un fiume.

Solo dopo abbiamo scoperto che quest’area è considerata magica essendo un luogo di confluenza di due fiumi, uno che scorre a vista ed uno sotterraneo che emerge fra le rocce unicamente in questo punto. Infatti, secondo l’antico concetto indù di dualità, la miscelazione delle due acque è la rappresentazione del bene (il fiume fuori terra) e del male (il fiume sotterraneo) che cercano di bilanciarsi l’un l’altro, piuttosto che sopraffarsi. 

Un passo dopo l’altro, siamo così arrivati alla fine del percorso ritrovandoci in uno stretto canyon sulla riva di un fiume color verde acqua, fra grossi massi rocciosi e piccole cascate trasparenti che sgorgavano sotto i rampicanti. 

Goa Gajah Bali, il percorso di terra battuta.
Seguiamo il percorso di terra battuta
Goa Gajah, il canyon segreto.
Il canyon segreto
Goa Gajah Bali, il percorso di terra battuta.
Una piccola cascata nelle rocce

Il tempio sommerso 

Grazie ad un precario ponte di bambù, adagiato fra le rocce, siamo stati in grado di proseguire l’esplorazione del fondo del canyon, in equilibrio fra i grandi massi muscosi.

Mentre procedevamo a piccoli passi, per non scivolare, il nostro sguardo è stato improvvisamente rapito da una strana struttura di pietra ricoperta da licheni verdi, con tre oscuri ingressi rettangolari. In quel canyon, giaceva dimenticato un tempio buddista in rovina, occultato da rampicanti e semi-sommerso nell’acqua del fiume. Una visione di una bellezza primitiva e ancestrale

Qui lontani dal caos e dal clamore della folla, sulla riva di questo fiume custodito gelosamente nelle profondità della giungla, ci siamo sentiti avvolti da un indimenticabile senso di pace e di riflessione, come sospesi in un’altra dimensione dal fascino primordiale. 

Goa Gajah, Bali, il tempio sommerso.
Il tempio sommerso
Goa Gajah, il fiume nel canyon.
Sul ponte di bambù
Goa Gajah, Bali, il tempio sommerso.
Io in versione Jane! 🙂

Se siete rimasti incantati anche voi da questa gemma nascosta, assicuratevi in anticipo che la zona sia ancora accessibile ai visitatori. Infatti – visto il grande afflusso degli ultimi tempi alla grotta di Goa Gajah – potrebbero aver installato delle recinzioni per proteggere il sito. ⠀

Nel caso l’area fosse chiusa, provate a chiedere alla vostra guida o ai residenti circa la possibilità di visitarla o essere accompagnati nel percorso! ⠀

Informazioni pratiche su Goa Gajah:

  • Il complesso di Goa Gajah si trova nel villaggio di Bedulu, a circa 5 km a sud-est di Ubud e può essere facilmente raggiunto in scooter!
  • L’orario di apertura va dalle 8.00 di mattina alle 16.00 (controllate sempre per sicurezza).
  • Il biglietto d’ingresso è di circa Rp. 50.000 per gli adulti e Rp. 25.000 per i bambini.
  • Il parcheggio è di Rp. 5.000 per le auto e Rp. 2.000 per gli scooter. 

Suggerimenti:

  • Ricordate di indossare un sarong, qualora ne foste sprovvisti è comunque possibile affittarli gratuitamente all’entrata, non acquistateli dai cari venditori nei paraggi.
  • Ci sono guide locali indipendenti disponibili nel complesso, non fate domande e non ingaggiatele se non volete poi pagarle (generosamente)! 
  • Goa Gajah è ancora un luogo di culto attivo: è bene non fotografate o intralciare i fedeli durante le loro preghiere.
  • Se volete provare a seguire il mio percorso di trekking, indossate dei sandali adeguati, il terreno è infatti sdrucciolevole.

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Benvenuti!

Mi chiamo Simona e viaggio in Indonesia dal 2010. Ho vissuto nelle isole di BaliJava. Sono una designer, appassionata di fotografia e buon cibo! 

Sono sposata con Rizky, un ragazzo di Jakarta e ho due bimbe: Lara e Stella.

Una delle cose che amo di più durante i miei viaggi è esplorare luoghi fuori dal sentiero battuto e immergermi nella cultura locale. 

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2 Comments

  1. Federica Barletta
    28/07/2024 @ 11:28

    Nn sono riuscita a trovare il percorso siamo arrivati fino al fiume seguendo una freccia ma non la stessa della tua foto e non siamo riusciti ad arrivare al tempio sommerso. Quanti anni fa sei stata?
    Bellissimo articolo comunque e bellissimo posto. Grazie.

    Reply

    • Simona Warnerin
      07/08/2024 @ 11:43

      Ciao, Federica, mi dispiace, è probabile che abbiano chiuso ai turisti un tratto del percorso che arrivava a valle, sulle sponde del fiume! Mi informerò sull’esistenza di percorsi alternativi che dovrebbero partire dal tempio di Yeh Pulu e qualora riuscissi a trovarli aggiornerò senz’altro la pagina! Intanto sono felice ti sia piaciuto l’articolo e spero anche la passeggiata nella giungla! Un caro abbraccio!

      Reply

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